La Fed più flessibile della Banca Europea: anche a settembre i tassi resteranno alti

Sulle colonne di @italiaoggi, due giorni fa, in un’intervista a Domenico Lombardi, economista ed ex consigliere del Fondo monetario internazionale, ora Direttore del Policy Observatory, il giornalista si chiede che cosa ci si debba aspettare dalla Bce a partire da settembre? La risposta dell’economista non è per nulla confidente. Perchè, fa notare, dal luglio dello scorso anno l’aumento cumulato dei tassi di intervento, nei nove rialzi consecutivi, è stato pari a 425 punti base.

Ma perchè Europa e Usa sembrano due mondi diversi. Lombardi fa questo ragionamento:

“La dinamica inflazionistica che ha interessato le due economie (quella dell’Eurozona e quella americana) è strutturalmente diversa. Nel primo caso, abbiamo per lo più “importato” inflazione a seguito dello shock energetico. Nel secondo, invece, la politica fiscale ha materialmente contribuito alla vampata inflazionistica che si è recentemente attestata al di sotto del 4% ed è in ulteriore riduzione. Peraltro, è interessante notare la resilienza dell’economia americana nonostante l’inasprimento della politica monetaria. La crescita del Pil nel secondo trimestre è stata pari al 2,4% contro le aspettative del 2%. Anche l’andamento del mercato del lavoro rimane nel complesso robusto, nonostante l’indebolimento registrato nei mesi passati. Nel complesso, la Fed ha segnalato un atteggiamento opportunistico rispetto all’incontro del prossimo settembre”. Sull’esito peseranno naturalmente i prossimi dati sull’andamento dei prezzi: ci saranno ben due rapporti congiunturali sino al prossimo 19 settembre quando il Fmoc tornerà a riunirsi”.

L’Europa, in sostanza, sembra più ingessata e propensa a seguire l’ortodossia della politica monetaria di fronte all’inflazione. mentre nell’atteggiamento della Fed americano è impostato in maniera diversa. La Banca centrale non esclude cambi di rotta, anche repentini. Certo è che la Banca Europea, continuando in questa direzione, potrebbe mettere a rischio la ripresa dell’economia.

E se avete dei dubbi i riscontri iniziano ad esserci. L’elevato livello dei tassi inizia a pesare sul credito: la domanda di prestiti che, nell’Eurozona, ha raggiunto nel secondo trimestre dell’anno il livello più basso dal 2003.

Siete ancora molto ottimisti sul futuro dell’economia europea? riuscirà quest’ultima a superare una fase di alti tassi che dura ormai da molti trimestri?

Pensate in maniera alternativa e soprattutto al fatto che potete rivolgervi anche ad altri mercati per i vostri risparmi come ad esempio l’oro.

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