In MO i bagliori della guerra, ma l’oro ha un attimo di tregua
Il rischio geopolitico è aumentato, ma prima dell’attacco dei droni e dei missili iraniani sia la quotazione dell’oro sia quella del petrolio erano ai massimi. Probabilmente la corsa dell’oro potrebbe rallentare, anche se continuano gli acquisti da parte degli hedge found.
Ne è convinto il Sole 24 ore nell’analisi che fa sulle materie prime che sono per gli investitori sempre in evidenza. Primo fra tutti la quotazione del petrolio appaiato dal gradimento dell’oro.
«Buy the rumor, sell the news», compra sulle voci e vendi sulla notizia, recita un vecchio adagio. “E tutto si può dire tranne che Teheran abbia agito di sorpresa. Una ritorsione era stata annunciata fin dalle prime ore successive all’attacco al consolato iraniano di Damasco, in Siria, avvenuto il 1° aprile – ha scritto il quotidiano finanziario.
A condire il tutto ci sono dosi crescenti di speculazione, con gli hedge funds tornati a scommettere su rincari delle materie prime e sempre più esposti al rialzo in particolare su oro e petrolio. Nel caso del lingotto le posizioni nette lunghe (all’acquisto) dei fondi sono ai massimi da quattro anni a New York, dove alcuni analisti – stupiti dalla forza del rally – ipotizzano manovre sospette sul mercato delle opzioni.