Anche la JpMorgan vede l’oro battere tutti i record
L’oro arriverà a 2.175 dollari l’oncia nell’ultimo trimestre del 2024. Noi di Orolgd.it lo sosteniamo da tempo ed ora anche Greg Shearer, Direttore esecutivo della ricerca globale sulle materie prime di JPMorgan Chase, non solo lo sostiene, ma ne spiega le cause. “Entro il 2023 i prezzi dell’oro supereranno la soglia dei 2.000″ dollari entro la fine di quest’anno, per poi agguantare nuovi record il prossimo”.
La Federal Reserve, è il ragionamento di Shearer, inizierà ad abbassare i tassi d’interesse, e negli ultimi mesi le quotazioni dell’oro sono aumentate di circa il 15% sull’aspettativa che il ciclo inverta la rotta (verso il basso). “Il calo dei rendimenti reali negli Stati Uniti sarà un driver significativo per il metallo prezioso quando la Federal Reserve inizierà a implementare tagli dei tassi, che dovrebbero vedere la luce nel secondo trimestre del prossimo anno”, ha detto Shearer.
Anche gli acquisti delle Banche centrali, che hanno accresciuto le loro riserve, come la Banca di Russia e la Peaople’s Bank of Chine, sono alla base delle previsioni di crescita. Per la seconda non c’è nulla di nuovo, perchè la Cina insieme all’India è il più grande consumatore di oro. Shearer ha detto che i rischi a livello mondiale rendono l’oro prezioso “C’è voglia di acquistare e di diversificare l’allocazione lontano dalle valute”.
Se poi si considera che nella fase acuta di rialzo dei tassi, i Treasury Bond e il dollaro USA avevano rendimenti del 4-5%, ora saremo di fronte ad un altro scenario in cui i titoli di stato potrebbero scendere nei rendimenti. Per questo gli investitori si sono chiesti: perché tenere un bene rifugio che non rende nulla quando è possibile farlo con uno che in quel momento era molto più redditizio?
Ora però con i rendimenti in discesa il discorso è diverso e la tendenza a comprare oro in quella veste potrebbe continuare con una recessione alle porte. In realtà, “l’oro, come l’argento, è abbastanza agnostico a un atterraggio morbido o duro negli Stati Uniti” anche se “una recessione più pronunciata comporterebbe un taglio più drammatico dei tassi di interesse”, ha affermato il manager di JP Morgan. “La proprietà dell’oro e la sua esposizione rialzista rappresentano elementi che agiscono sia come diversificatore di fine ciclo e sia come un elemento che si rivelerà efficace nei prossimi 12-18 mesi”, ha detto Shearer.