Il primo marengo d’oro: storia del Napoleone
Fu la vittoria più significativa per Napoleone: Marengo, una piccola località del Piemonte dove si svolse, nell’anno 1800, la storica battaglia. Dopo quella fortuita vittoria (Napoleone commise l’errore di dividere le sue forze) il generale francese prese sempre più importanza nel Direttorio di Parigi fino a diventare l’imperatore. A ricordo della battaglia fu coniato il Marengo d’oro. La moneta è circolata in Europa dall’Ottocento fino a poco dopo la fine della Grande Guerra. Sotto il profilo economico fu il primo tentativo degli stati europei di avere un’unione monetaria, all’epoca chiamata Unione Monetaria Latina.
Il Primo Marengo d’Oro
Con la vittoria di Marengo nacque la Repubblica Subalpina, principalmente sorta sugli ormai ex territori piemontesi del Regno di Sardegna. Il nuovo Stato era una repubblica sorella francese e quindi dipendente dalla Repubblica francese. Esso coniò nel 1801 una moneta d’oro dal valore nominale di 20 franchi e gli diede proprio il nome di Marengo per celebrare la vittoria di Napoleone.
Per questa ragione il Marengo d’oro venne chiamato anche il “Napoleone“, dal momento che sul dritto della moneta vi era raffigurato proprio il Primo Console di Francia, divenuto poi Imperatore dei francesi, nonché Re d’Italia. La Repubblica Subalpina cessò di esistere nel 1802, quando il Piemonte fu annesso direttamente alla Francia, ma i marenghi d’oro continuarono ad essere prodotti.
Il Marengo d’oro aveva un peso di 6,45 grammi, di cui 5,80 grammi in oro. Il titolo della moneta era quindi di 900/1000, ossia era composta per il 90% da oro, mentre il diametro era di 21 millimetri.
Il primo marengo d’oro fu coniato fino al 1815, anno della sconfitta definitiva di Napoleone a Waterloo e l’inizio del suo esilio all’isola di Sant’Elena.