La BCE vuole piegare l’inflazione con tassi assurdi

La BCE ha come principale obiettivo il contenimento dell’inflazione fino al 3% nel 2024. Un obiettivo che rischia di provocare una gelata sulla nostra economia. Il consenso degli economisti ê unanime: la nostra inflazione ê importata dall’esterno e si basa fondamentalmente sulla fiammata dei prezzi delle materie prime che è stata per troppo presente e che ha portato con sè un aumento generalizzato dei prezzi.

Ma tutto questo quanto durerà?

La crescita dell’inflazione dell’Eurozona è di circa il 7%, l’obiettivo della BCE ê quello di riportare i tassi al 2-3%. Quindi la risposta ê già scritta.

Il Consiglio della Bce si riunirà il prossimo 27 luglio e tutto fa pensare ad un nuovo aumento dell’ordine dei 25 punti base. In attesa che questo avvenga, siamo giunti nell’arco di un anno alla crescita del costo del denaro nell’Eurozona dallo 0% al 4% e non è difficile immaginare che entro la fine del 2023 il tasso possa innalzarsi ancora raggiungendo anche il 5%.

La strada intrapresa dalla BCE ė pericolosa. La recessione potrebbe essere ad un passo e l’inflazione non si batte con una politica monetaria eccessivamente restrittiva. Tra le economie più colpite ci potrebbe essere proprio quella italiana, costretta a importare energia e materie prime e ad esportare in un mercato sempre più difficile. In effetti la frenata di alcuni Paesi maturi si sta ripercuotendo anche sul Pil, dato ll’1,3% nell’anno corrente ed in calo il prossimo anno.

Questo quadro congiunturale, anche se non grave, ma potenzialmente critico nel futuro, dovrebbe far pensare al nostro mercato del risparmio e/o degli investimenti. Occorre pensare a soluzioni alternative con l’investimento in oro.

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