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La nuova vita dell’oro, anche il Corriere scopre l’oro giallo

Il 1° gennaio 2024, per un’oncia d’oro servivano 2.045 dollari, mercoledì 12 febbraio 2025 il balzo a 2.882, record storico: +40% in poco più di un anno. Nelle sole sette settimane del 2025, la crescita è stata di quasi il 10%

L’oro ha nuova vita, può fare miracoli

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Anche il Corriere della sera, in questo articolo, scopre le ‘meraviglie’ dell’Oro. L’oro da sempre è un pegno di fedeltà, altre volte è il bisogno di sicurezza di fronte alla paura del futuro, in qualche caso è invece segno di avidità, oppure è il semplice desiderio di ostentare. Fatto sta che il fascino del brillante metallo giallo non tramonta mai. Men che meno di questi tempi, bisogna dire. Il 1° gennaio 2024, per un’oncia d’oro servivano 2.045 dollari, ieri 2.882, record storico. Un balzo del prezzo del 40% in poco più di un anno. Nelle sole sette settimane del 2025, la crescita è stata di quasi il 10%. Pensavate di comprare criptovalute? L’investimento più antico avrebbe forse dato risultati migliori. Sembra una nuova corsa all’oro, di quello in commercio o nei forzieri delle banche centrali. Sin dalle elezioni di Donald Trump alla Casa Bianca, il 5 novembre scorso, le istituzioni finanziarie e i trader ne hanno spostato quasi 400 tonnellate metriche al Comex, la Borsa dei metalli di New York: una crescita del 75%. Molto altro oro è probabilmente arrivato negli Stati Uniti e parcheggiato presso banche. C’è un gran movimento, dicono gli operatori americani del settore: il timore è che Trump imponga dazi anche sul metallo giallo, da qui la corsa a procurarselo prima che succeda. Con molte conseguenze. Una, per esempio, è che a Londra, nei forzieri della Bank of England, ce n’è ora penuria. 

Un’altra anomalia: quando il dollaro è forte, di solito il prezzo dell’oro, che è espresso nella valuta americana, scende; ultimamente si è verificato l’opposto, sono cresciuti entrambi. Succede anche che alcune banche centrali stanno comprando più oro del solito per accumularlo nelle riserve, in gran parte al posto dei dollari: soprattutto quelle di Polonia, Cina, India, Turchia. Nella convinzione che detenere troppi asset nella valuta Usa renda ricattabili dagli umori di Trump. Più in generale, c’è da dire che il metallo giallo sale di prezzo quando il mondo è nei guai o si teme ci finisca, rifugio quando regnano incertezza e caos. L’ironia è che la situazione potrebbe rivelarsi una benedizione per Trump. Le riserve in oro americane sono valutate a 42 dollari per oncia nella contabilità nazionale. Se fossero rivalutate ai prezzi del mercato odierno, potrebbero liberare 800 miliardi e il segretario al Tesoro Scott Bessent non avrebbe bisogno di andare a prestito. Si sa da sempre: l’oro è miracoloso.

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