L’oro etico risveglia l’interesse di Cartier
Oggi vi parliamo di oro etico. Avete capito bene. Ci sono operatori ed imprese che agiscono sul mercato in maniera etica e trasparente. Un gruppo industriale, Goldlake, attivo nelle miniere in Honduras ha deciso di estrarre il minerale utilizzando i vecchi metodi di ricerca cioè setacciando il fondale del fiume in maniera meccanica, escludendo il ricorso a materiali chimici. L’uso del mercurio inquina le acque, uccide pesci e fauna per secoli e rende ancora più povera la popolazione che vive sul fiume.
Nei centri vicini alle miniere honduregne, il gruppo ha costruito una scuola ed un centro sanitario. Per questo l’impresa è stata insignita di numerosi premi. Ma la conseguenza più importante è l’interesse suscitato anche dal punto di vista commerciale: l’oro etico vale ancora di più di quello normale. Come dire che i comportamenti virtuosi portano un vantaggio economico.
Del resto a Cartier il progetto è piaciuto ed ha interpellato l’azienda per una fornitura continua. Ed è cosí che è nato all’interno della multinazionale la sezione oro etico.
Ad Arezzo, e questa è una seconda storia, l’oro etico ha preso piede, in quanto il gruppo Italpreziosi ha avviato un “banco” per la vendita e la relativa quotazione.
Come dire che l’oro, come tutte le attività, ha una sua componente immateriale ed i suoi valori possono essere etici.
Se vuoi leggere la storia di Goldlake:
https://www.avvenire.it/agora/pagine/oro_201002011033275930000
http://www.goldlake.co.uk/public/file/dg/429d4081-d19f-4197-a666-686394d9636b/Uomo%20Vogue%20-%20aprile%202013.pdf