Morningstar: oro su con le commodities per tutto il 2024

Dopo l’exploit dell’oro è tempo di chiedersi che fine faranno le commodieties nel 2024. Le prospettive per l’oro sono incoraggianti. Qui un’interessante analisi del sito specializzato Morningstar. Se è vero – dice il quotidiano on line – che il 2023 è stato un anno amaro di soddisfazioni per gli investitori che hanno preso posizione su questo comparto, le valutazioni di mercato sono convenienti e, in alcuni casi, le prospettive di crescita future sono davvero incoraggianti.

Negli Stati Uniti, l’indice Morningstar US Basic Materials ha retto bene nel quarto trimestre, chiudendo sostanzialmente in linea con il benchmark (+10,50% contro il +11,50% del Morningstar US Large Mid Cap), ma sui 12 mesi ha largamente sottoperformato il mercato americano nel suo complesso (+28,84% vs 12,82%). Per chi investe nel settore materie prime è andata meglio in Europa, dove invece il ritardo nei confronti del benchmark è rimasto sotto i 400 punti base sui 12 mesi, mentre l’ultimo trimestre si è chiuso addirittura in vantaggio di circa il 4%.

Il comparto ha sofferto il cattivo andamento della stragrande maggioranza delle commodity. Eccezion fatta per l’oro, salito del 13,10%, e del rame, il cui valore sul mercato è cresciuto dell’1,19%, tutte le principali materie prime hanno registrato un rendimento negativo. I metalli preziosi, come argento e platino, hanno limitato le perdite chiudendo rispettivamente a -0,66% e -7,67%, mentre è stato un anno molto complicato per le commodity industriali come il piombo, il nickel e il gas naturale, che hanno registrato perdite comprese tra il 38% e il 45%. Per il litio, invece, è stato un 2023 terribile in cui ha visto scendere il suo prezzo dell’81% (fonte dati: Investing.com).

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